martedì 20 aprile 2010

Ne è passato di tempo.

E anche di moto.

Adesso sto lavorando a quattro mani con Marco, di Futarace, un'officina di appassionati Bolognesi, su tre moto che corrono il Motorally, due sono mie creature e sono per me bellissime.


C'è da dire che un amico che di nome fa Lollo, ha realizzato le grafiche e che un mucchio di persone hanno realizzato delle parti meccaniche di pregio.
Senza di loro le mie moto sarebbero belle ( per me) ma abbastanza "normali".
Marco e il suo team invece fanno un lavoro eccezzionale sulla meccanica e a volte mi sfottono per la mia fin eccessiva praticità.








Sulla seconda, sul bassotto abbiamo lavorato per ridurre la coppia ai bassissimi regimi perchè affaticava il pilota.
Infatti queste Africa Twin prima versione del 750 hanno un tiro favoloso che si fa davvero sentire quando togli una trentina di kg inutili.
Comunque adesso aggiornerà questo Blog in modo da tenere tutti informati di quanto sia facile e bello preparare questi aggeggi a due ruote.
Ciao!!

venerdì 22 agosto 2008

Seconda parte, upgrade.

Adesso è ora di entrare in qualche dettaglio in più e decido di intervenire più radicalmente.

come prima cosa intervengo sul paracoppa perchè per la moto senza il serbatoione è decisamente troppo largo e brutto, quindi una mensola del mio ex ufficio, in alluminio da 3 mm viene lavorata fino a diventare un paracoppa realizzato in un unico pezzo.
Adesso la moto ha un mucchio di cosette antiestetiche in piena vista, così sposto la vaschetta d'espansione del radiatore altrove e riesco anche a togliere la pompa della benzina, classico problema di affidabilità dell'Africa che così viene eliminato alla radice. L'Africa Twin 650 con il serbatoio della Transalp non necessita di pompa benzina, va a caduta. Bisogna solo stare attenti a fare un raccordo molto diretto.
Ecco la differenza. PRIMA DOPO
Prossimo intervento, le forcelle. Non è solo che la moto va davvero meglio, è che diventa molto ma molto più bella. Trovata a buon prezzo questa Kayaba da 46 mm riesco ada adattarla e a montarla sull'Africa, che prende sempre più forma.

Qui appena montata la forcella e con abbozzato il telaietto porta carena.
E qui la moto con la carena, prima versione.
Anche in questo caso la carena si toglieva in pochissimo tempo, e si poteva montare un fanalino da enduro, infatti la moto sotto la carena aveva i fianchetti di protezione al radiatore.
Un qualche giro sono pure riuscito a farmelo e mi sono divertito un sacco perchè questa moto, così leggera e con l'erogazione pastosa che contraddistingue la 650, è davvero una libidine.

Mai contento, mai domo, ho pure provato un serbatoione maggiorato, per vedere come stava e sopprattutto come si guidava, ma ho soppresso l'articolo perchè era talmente largo da essere scomodo.


Ecco la moto come è ora, dopo gli ultimi interventi, i fianchetti anteriori sono stati ricostruiti in lamiera da 2mm di spessore, in alluminio, per resistere maggiormente agli urti e la moto si presenta così come in foto.

Lo sguardo fa un pochino numero 5, il personaggio di fantascienza qui sopra, ma la moto è carina.
La moto con la carena è così:

Mi piace un sacco e va davvero bene. E' circa 35 kg meno dell'originale e da guidare ovviamente sembra un'altra.
Bianchina mon amour!








giovedì 21 agosto 2008

Come alleggerire una Africa Twin, spendere poco e fare un buon lavoro.














30kg rimasti a terra..

La mia prima Africa Twin era questa.
Dopo qualche giro in fuori strada decisi di provare a modificarla un pochettino, allo scopo di tirarle via i kg di troppo. L'idea era di comprare tutta roba usata o a prezzi stracciati e vedere dove si poteva arrivare spendendo pochissimo.

Facendo due ricerche scoprii che il serbatoio sella Transalp potevano andar bene anche sulle prime Africa Twin e trovatone una coppia li montai immediatamente, assieme a parafango alto e fanale da endurina,

Assieme a Claudio Berlato della Xracing montammo uno scarico racing che diede voce alla creatura e contribuì non poco all'allegerimento. Decisi anche di accorciare la sella, operazione poi rivelatasi inutile.










Questa è una delle poche foto del primo giro fatto con la bambina.
Fatto riverniciare il serbatoio rimase il problema di come chiudere lo spazio tra la sella e il parafango posteriore, risolto con un portapacchi in alluminio costruito ad hoc.














Mi piaceva così tanto il portapacchi che provai pure a montarlo sulla lc8, ma lasciai perdere subito. Troppo grezzo.














Il maestro delle selle di Bologna, tapezzeria Serra fece il resto rifoderandomi la sella in due colori e la prima versione della Bianchina era completata. Per circa un anno continuai ad usare questa motoretta in queste condizioni, senza protezioni per i radiatori e con le forcelle, più che oneste, di serie.